
Valorizzare il patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico di cui l’Irpinia è notevolmente dotata è una delle sfide più qualificanti per la nostra terra, essendo la cultura in tutte le sue forme, materiali e immateriali, riconosciuta in tutto il mondo quale risorsa di eccellenza che caratterizza il nostro Paese. Soltanto mettendo la “Cultura al centro” di ogni percorso di sviluppo, sociale ed economico, sarà possibile dare nuova linfa all’inestimabile capitale umano del nostro territorio, pervaso per troppo tempo da una crisi di ideali, di speranze e di prospettive.
L’incontro con Alfonso Grassi Junior, nipote del Maestro Alfonso Grassi, ha prodotto un allargamento degli orizzonti e la possibilità di ripensare la proposta culturale partendo dall’intreccio di relazioni tra Istituzioni, associazioni e cittadinanza, con una mostra pensata all’interno di un luogo simbolo della cultura in Irpinia.
Il rapporto tra arte e territorio è di assoluta interdipendenza, soprattutto se intendiamo il territorio nell’accezione di “contesto”: si alimentano l’un l’altra. L’arte vive in un contesto, da un contesto trae ispirazione e ne esalta le componenti negative e positive. Il territorio, di contro, si adatta all’arte. È un rapporto non solo molto stretto, ma anche molto potente, che può arricchire oppure, se assente, impoverire una comunità intera.
Urge ritornare all’arte come espressione dei temi sociali. È necessario superare l’idea che basti l’evento a far crescere la cultura. La cultura cresce soltanto attraverso pratiche coinvolgenti e di senso, e si può definire tale solo se suscita interrogativi e apre nuove prospettive.